Approvata in seconda lettura la proposta di legge. 24 i voti favorevoli, con qualche sorpresa
Nuovo Statuto per la Regione Toscana. La proposta di legge è stata approvata in seconda lettura dopo quella di ottobre. L’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale passerà quindi da cinque a sette membri e ci sarà un sottosegretario alla presidenza della Regione. Oltre ai sì del Pd, ha sorpreso il voto favorevole del Movimento 5 stelle e di Forza Italia che ha sancito la spaccatura del centrodestra. Con Fratelli d’Italia che ha espresso voto contrario a dispetto della posizione presa ad ottobre, la Lega non ha partecipato al voto scegliendo di uscire dall’aula.
«Fin dall’inizio Fratelli d’Italia ha visto di buon occhio questa riforma dello statuto – ha detto il capogruppo Francesco Torselli –. L’allargamento dell’Ufficio di presidenza a sette membri è un elemento di garanzia per le minoranze in Consiglio». Tuttavia Torselli ha annunciato voto contrario alla riforma, perché «quella proposta, ora modificata, prevedeva una riforma più ampia dello statuto su cui potesse esserci una convergenza totale».
Alla fine l’Aula ha approvato la riforma con 24 voti a favore di Pd, Forza Italia e Movimento 5 stelle. Contrari Fratelli d’Italia, Italia Viva e la consigliera Elisa Tozzi (Gruppo Misto – Toscana Domani). Oltre alla lega, non ha partecipato al voto il presidente della commissione Affari istituzionali Giacomo Bugliani (Pd). A ottobre l’atto aveva ricevuto 31 sì (Pd, Lega, Fdi e Fi), un no (Iv) e la non partecipazione di M5s e Bugliani.
«Posso comprendere che si voglia inserire una figura di raccordo tra esecutivo e legislativo – ha dichiarato Elisa Tozzi (Gruppo misto) -, ma la soluzione del nono assessore forse sarebbe stata la soluzione più limpida ai problemi organizzativi della Giunta. Invece si è innestata una guerra dei poteri». Rispetto all’allargamento dell’Ufficio di presidenza: «Si fa solo per ‘accordicchi bipartisan’. Avremo nuovi costi, stimati per almeno circa 200-300mila euro».
Stefano Scaramelli (Italia viva) ha dichiarato il voto contrario perché «occorreva trovare un punto di sinergia, è mancata la discussione in commissione per trovare una sintesi. Abbiamo posto una questione di sostanza; a nostro avviso, le figure di sottosegretario dovevano essere slegate dalle funzioni dei consiglieri regionali, incompatibili con il ruolo di consigliere, e al presidente la facoltà di individuare quelle persone».
«Non abbiamo rilevato motivazioni che ci consentano di cambiare idea rispetto al voto che abbiamo espresso a ottobre – ha affermato il capogruppo del Pd Vincenzo Ceccarelli -. Questo cambio di posizione è da imputare al fatto che il centrodestra non ha smaltito quanto successo a Roma in occasione dell’elezione del presidente della Repubblica. Prendiamo atto che il centrodestra non esiste più e questo si riverbera anche a Firenze».
Marco Stella (Forza Italia) ha sottolineato che «non sono intervenute modifiche nel frattempo, è lo stesso testo votato a ottobre. Non è cambiato il testo, ma il contesto, ma per noi non conta. La proposta mi ha convinto, sul sottosegretario ci siamo sempre trovati d’accordo». Una nota anche sulle sorprese nelle votazioni: «C’è stato forse un cambio nella maggioranza, con Italia viva che esce e il M5S che entra?»
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