Adesso si apre un’altra partita che inizierà subito con le prossime regionali
Emiliano Fossi, il ragazzo del Gorinello, lontano da cravatte e camicie ingessate sbaraglia e vince la segreteria Pd della Toscana. Parlamentare, ex sindaco di Campi Bisenzio sarà lui a traghettare il Partito democratico. Elly Schlein è invece la segretaria nazionale.
E’ il cambiamento in casa Pd che va a passo spedito e si circonda di nuovi volti. Un cambio di passo arrivato con queste primarie in tutte le province della Toscana. La scalata di Schlein, prima, e di Fossi, poi, si respirava già prima della chiusura delle urne. La conferma poi dopo lo spoglio: Firenze, Pisa, Livorno, Arezzo. Se i circoli avevano scelto Bonaccini, con i voti dei gazebo l’ha spuntata Schlein. Dietro la nuova segretaria c’è però ancora la vecchia guardia: Franceschini, Bettini e Zingaretti. Il voto popolare le ha dato fiducia, ma che fa storcere qualche naso tra i militanti.
Tuttavia l’ex sindaco di Campi non ha convinto tutti. O perlomeno non in tutta la provincia di Firenze dove molti comuni (come quelli dell’Unione del Chianti Fiorentino) hanno preferito la lucchese Valentina Mercanti, consigliere regionale, sostenuta dal governatore toscano Eugenio Giani e dal sindaco Dario Nardella.
Pur sconfitto in provincia di Firenze, Emiliano Fossi, a Campi Bisenzio ha stravinto, recuperando il ‘feeling’ col suo territorio. A Campi i numeri parlano di una partita già chiara sin da subito e il gioco finisce con il 78% dei voti al parlamentare campigiano (679 votanti) contro il 22% per Mercanti. Sono 41 le schede bianche, 8 quelle nulle. Con l’era Fossi e Schlein si apre anche un nuovo capitolo per la sinistra. Il primo passo, a urne chiuse e risultato già palesato all’interno della segreteria del Pd, rimettere al suo posto appesa al muro la foto di Enrico Berlinguer.
E in Toscana cosa accadrà?
Sono due le date importanti che attendono il Pd: le elezioni amministrative a Firenze (ma anche di molti comuni della provincia) e quelle regionali. Adesso ci sarà da vedere se il partito capitanato da Fossi strizzerà di più l’occhio a Matteo Renzi o ai grillini. Certo è che l’appoggio di Eugenio Giani e di Dario Nardella a Bonaccini e a Mercanti sarà sicuramente un nodo da sciogliere nelle stanze dei bottoni. Resta, altresì, da recuperare quell’identità di valori della sinistra in un momento difficile per il lavoro e per le tante vertenze aperte sul territorio. Sarà l’era del cambiamento come lo ha definito lo stesso Fossi, prima del voto. «È ora il momento di venire e di scegliere, di dare fiducia al Pd e di spingere perché sia più simile a quello che vogliamo», ha scritto qualche giorno fa sulla propria pagina Facebook. E subito dopo la proclamazione a segretario ha evidenziato: «Non è la vittoria di Emiliano ma di tutti noi. Ci abbiamo creduto sin dall’inizio senza mollare di un centimetro. Il bello inizia ora».
Lascia un commento