Da mesi lo sentiamo ripetere come un mantra: la priorità è evitare lo spopolamento della città, tenere aperti i negozi di vicinato, riportare i cittadini in centro, evitare che chi ha una casa la dia in affitto ai turisti invece che ai residenti. Tutte bellissime idee. Tutte, però, a carico dei privati.
Ma il pubblico, a parte pontificare, vietare e chiedere, che fa? E che ha fatto? Negli ultimi anni tante funzioni hanno lasciato il centro, inseguendo una comodità a cui invece i cittadini dovrebbero, secondo i pubblici amministratori, rinunciare.
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L’università ha abbandonato varie sedi sparse in centro per spostarsi a Novoli e al Polo Scientifico di Sesto Fiorentino. Il Tribunale ha salutato piazza San Firenze, proprio dietro Palazzo Vecchio, per approdare ancora a Novoli, in quella che qualcuno ha ribattezzato Gotham City. Ora tocca a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della giunta toscana. A breve dovrebbe convergere (insieme ad altri uffici regionali) nella cosiddetta Terza Torre, che ospiterà circa mille dipendenti. Dove? Ovviamente a Novoli. Li seguiranno a breve, con ogni probabilità, anche i vari uffici del Consiglio regionale di via Cavour, con altre centinaia di persone fra dipendenti, consiglieri e frequentatori allontanate dal centro.
Per difendere la necessità della Terza Torre di Novoli (costo presunto circa 55 milioni di euro), si parla di risparmio, ma anche di posizione strategica. E nell’atto che inserisce l’opera fra quelle prioritarie della Regione (quindi realizzabili con un iter accelerato) si precisa che l’obiettivo è anche «l’accorpamento dei servizi in aree ben servite ed accessibili, per la vicinanza ad una pluralità di mezzi pubblici».
Ora, tralasciando le polemiche sull’iter semplificato, sui costi e sull’opportunità di occupare l’orizzonte cittadino con un birillone di 55 e più metri, la domanda è: ma se politici, dipendenti pubblici, docenti, giudici e avvocati considerano la periferia più comoda e meglio servita del centro, perché nl centro dovrebbero voler stare i cittadini? O i negozi che a loro si rivolgono? O gli artigiani?
Se il cuore di Firenze è ritenuto scomodo, anche a fronte di una sede di rappresentanza con vista Duomo a 10 minuti a piedi dalla stazione di Santa Maria Novella, perché non dovrebbe esserlo per un residente? E se il pubblico non dà l’esempio, può essere credibile quando porta avanti una crociata già di per sé così difficile?
Fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Anzi, in questo caso, c’è di mezzo proprio… il fare!
Vera Mente
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