Il Consiglio Regionale approva la legge
Dal 2018, la Toscana ha adottato una delibera sull’equo compenso per i professionisti. È stata la prima regione italiana a farlo e successivamente è diventata una proposta di legge della giunta. Dal 26 maggio di quest’anno la norma è una legge a tutti gli effetti.
Equo compenso delle prestazioni, la legge ufficialmente c’è
Si tratta di una legge sul giusto compenso delle prestazioni erogate dai professionisti nei confronti sia della pubblica amministrazione che dei privati. È stata elaborata in sinergia con la Commissione regionale dei soggetti professionali. Nello specifico, prevede che le prestazioni debbano essere remunerate in proporzione alla quantità, alla qualità e al contenuto sulla base di parametri prefissati. A definire i parametri saranno i decreti ministeriali e relativi alle varie professioni. In mancanza di specifici parametri il compenso sarà determinato riferendosi a prestazioni analoghe e similari anche se rese da differenti tipologie di categorie professionali.
Le dichiarazioni di Vittorio Bugli sull’equo compenso per i professionisti
Questo il commento dell’assessore alla presidenza della Toscana Vittorio Bugli, che aveva presentato in giunta la proposta assieme al presidente Rossi: «con la norma approvata sarà rafforzato il divieto di prevedere corrispettivi costituiti da forme di sponsorizzazione o da mero rimborso delle spese sostenute. Non sarà consentito il ricorso a criteri di valutazione delle offerte che alterino l’equilibrio tra le prestazioni professionali rese e il compenso riconosciuto e ai professionisti dovranno essere riconosciuti compensi proporzionati alle prestazioni fornite, con tempi di pagamento certi».
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