L’Ordine precisa: «Ragioni tecniche e non politiche»
Agire con correttezza nella massima tutela dei colleghi e nel rispetto della normativa di riferimento. È sempre stato questo, da parte dell’Ordine delle professioni Infermieristiche Interprovinciale Firenze-Pistoia, l’intento che ha guidato ogni passo in merito alla vicenda delle elezioni per il rinnovo degli organi dell’Ordine e quindi anche per la candidatura ed esclusione di liste. Ciò al fine di avere decisioni il più possibile imparziali: per questo l’Ordine fin dall’inizio si è affidato alla consulenza di professionisti esterni che hanno indicato, nell’ambito della propria auto- nomia professionale, i principi da seguire e le linee da rispettare per una valida applicazione della normativa di riferimento non sempre chiara ed univoca.
Fin dal primo momento infatti, analizzando le norme esistenti, l’Opi Firenze-Pistoia ha riscontrato incongruenze nelle diverse normative rispetto alla possibilità o meno di candidare liste in cui non figurassero infermieri pediatrici. Da qui sono scaturiti i quesiti posti al Ministero della Salute ed alla Fnopi. È seguendo le indicazioni dei consulenti legali che, il 9 settembre, due giorni dopo l’invio delle richieste di chiarimento, il Consiglio Direttivo di Opi Firenze-Pistoia, ha ritenuto opportuno chiarire il proprio pensiero e prendere quindi posizione a favore del rispetto di quanto disposto all’art. 4.4 del Regolamento elettorale, precisando che secondo la sua interpretazione di tale articolo era op- portuno che le liste comprendessero anche infermieri pediatrici. L’interpretazione dell’Ordine è e resta questa. Ad oggi, tale convincimento non è stato applicato nel procedimento elettorale in corso.
Altro tema riguarda l’esclusione della lista “Ordine cambia stile” dalla procedura elettorale che – come risulta dalle motivazioni rese note dall’apposito “Delegato” incaricato delle relative operazioni – non risulta derivare dall’assenza di infermieri pediatrici al suo interno ma da altre e diverse ragioni. L’Ordine ha prontamente ribadito che la verifica delle candidature e delle liste e l’autenticazione delle firme, e quindi la gestione della fase elettorale volta alla ammissione o meno delle liste, è stata svolta da apposito “Delegato” espressamente incaricato, come previsto dalla normativa di riferimento. Il “Delegato”, a quel che risulta dal lavoro dallo stesso svolto, non ha potuto ammettere la lista “Ordine cambia stile”, e da qui la dichiarata “irricevibilità” della stessa, perché i rappresentanti hanno presen- tato la lista in due maniere diverse e distinte: con pec ed in forma cartacea ma entrambe le forme sono risultate, per ragioni differenti, non conformi a legge. In particolare, quella via Pec perché incompleta; quella in forma cartacea perché tardiva (ovvero presentata oltre il termine prefissato). L’Ordine ha precisato poi che non è vero – come si è letto su articolo on line – che la FNOPI abbia “intimato” all’OPI FI PT di ammettere la lista avversaria esclusa dalla competizione elettorale. Anzi, l’Ordine ha espressamente dichiarato di condividere proprio quei principi generali richiamati dalla FNOPI nella sua nota qualificata da alcuni, erroneamente, come “intimazione”.
I componenti della lista esclusa hanno quindi, legittimamente, presentato istanza al TAR Toscana. L’Ordine ha fornito e fornirà al TAR tutti gli elementi relativi al lavoro svolto dal Delegato nell’esple- tamento del suo incarico, affinché i giudici possano decidere con piena e precisa cognizione dei fatti di causa. L’OPI rappresenterà al TAR altresì la propria posizione circa le questioni giuridiche che emergeranno, al fine di avere il rispetto della legge, rimettendosi poi alle decisioni finali dei giudici amministrativi. Certo è però che ad oggi il TAR non ha riammesso alla competizione elettorale la lista esclusa, neppure con riserva, ma ha deciso correttamente di approfondire la questione convocando le parti per esaminarne le rispettive posizioni in contraddittorio tra le stesse come è giusto che sia. Da qui – o meglio, solo da qui – la sospensione disposta dal TAR delle operazioni di voto per il rinnovo degli organi dell’Ordine e quindi il necessario rinvio delle stesse a data da destinarsi. «Attendiamo con fiducia e positività di poter rappresentare al giudice i fatti per come si sono svolti e le posizioni giuridiche per quanto previsto dalla legge – concludono da Opi Firenze-Pistoia – ribadendo che si tratta comunque di ragioni tecniche e non politiche».
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