Ecco quali sono i falsi miti e le buone pratiche su questo tema
Igiene orale, alimenti “amici” dei denti e la professione del dentista in era Covid. Ne abbiamo parlato con Gabriele Vannini, odontoiatra dal 1998.
Sull’igiene orale c’è purtroppo molta disinformazione. Qual è la principale causa e quanto influisce anche l’alimentazione?
«L’igiene orale è fondamentale per una corretta cura della bocca nel suo complesso (denti, gengive e mucose). Ci sono disinformazione e falsi miti da sfatare. Come quello per cui l’igiene orale usuri i denti. Un’igiene professionale andrebbe eseguita mediamente ogni sei mesi, tranne in casi di patologie come la parodontite, che richiede un controllo più frequente. Tale operazione permette di individuare eventuali piccole carie ancora poco visibili a occhio nudo, di controllare la salute di gengive e mucose (guance, lingua, palato) che, in alcuni casi, possono mostrare segni di lesioni importanti, anche cancerose. O anche solo per eliminare inestetismi causate da cibi che macchiano i denti».
Quali sono i cibi “nemici” dei denti?
«Sicuramente quelli tendenzialmente acidi, come pomodori, peperoni, sottaceti, agrumi, oltre ovviamente a quelli contenenti i famigerati zuccheri semplici (saccarosio) ossia dolciumi in genere. Particolare attenzione va posta verso cibi e bevande zuccherate e/o acide, succhi di frutta ed energy drink. Per l’assunzione di queste bevande si consiglia una cannuccia che riduce la permanenza del liquido in bocca e dunque il conseguente contatto con i denti. Dopo l’assunzione di cibi o bevande acide è bene aspettare circa mezzora prima di lavarsi i denti perché gli acidi rendono lo smalto più “morbido” e lo spazzolino può provocare un’abrasione meccanica».
E quando non si ha la possibilità di lavarsi i denti dopo i pasti cosa consiglia di fare?
«Si suggerisce di bere acqua per ripristinare il normale pH (livello di acidità) della bocca o l’utilizzo di gomme da masticare senza zucchero o con xilitolo».
Quali sono invece i cibi che fanno bene ai denti?
«Fra i cibi “amici” della nostra bocca ci sono ortaggi fibrosi e scarsamente acidi come sedano, broccoli e verdure a foglia, che aiutano a ripulire le superfici dei denti. Anche mele e carote sono molto indicate perché tendono a ripristinare il pH del cavo orale. E, inoltre, con la loro consistenza fibrosa, facilitano la rimozione dei residui di cibo».
Usare il collutorio subito dopo aver lavato i denti è utile o dannoso?
«In genere, per un’ottima igiene orale, sono sufficienti lo spazzolino (manuale o elettrico) e il filo interdentale. Molto importante è il corretto uso dello spazzolino e il tempo di utilizzo. Per una bocca con tutti i denti al completo si calcolano 2-3 minuti. Il collutorio deve essere inteso come un presidio medico quindi non bisogna abusarne. Va, dunque, utilizzato per una reale necessità, scelto in modo mirato alle proprie esigenze per sfruttare le caratteristiche benefiche dei vari principi attivi».
In commercio ci sono anche soluzioni “fai da te”, in alcuni casi economiche, per sbiancare i denti: in cosa differiscono da quelle che vengono offerte dallo studio dentistico?
«In farmacia, al supermercato o on line si trovano prodotti chiamati sbiancanti, come dentifrici e collutori. Rispetto a uno sbiancamento professionale sono ovviamente più economici e più blandi perché contengono una bassissima concentrazione di agente sbiancante (perossido di idrogeno). Le concentrazioni più alte devono essere utilizzate solo all’interno dello studio odontoiatrico perché la loro applicazione richiede attenzione. I prodotti professionali sono più concentrati e quindi più efficaci e con risultati più duraturi, ma devono essere utilizzati da igienista dentale o dentista. Gli inestetismi causati da fumo, cibi e bevande che macchiano i denti devono essere rimossi tramite la seduta di igiene orale professionale, da ripetere periodicamente».
Quali bevande macchiano i denti oltre al tanto incriminato caffè?
«Oltre ai cibi che macchiano i denti, anche il colore delle bevande ha la sua responsabilità non di poco conto. Di solito le incriminate sono quelle scure, come appunto tè, vino rosso e caffè, che sono le peggiori da questo punto di vista. Poi, un fattore non da poco è la frequenza con cui si assume la bevanda stessa: di solito il caffè si beve quotidianamente e anche più volte al giorno e così influisce in modo negativo sulla colorazione dei denti».
La paura di contrarre il Covid dal dentista ha spinto molte persone a rimandare visite e interventi: quali sono le pratiche di sicurezza adottate a seguito di questa situazione emergenziale?
«Gli odontoiatri, già prima della pandemia, adottavano misure di sicurezza obbligatorie come la sterilizzazione in autoclave di tutti gli strumenti, il passaggio in vasche a ultrasuoni e il relativo imbustamento. Anche l’utilizzo di materiale monouso, come guanti, aspira saliva, bavagli e bicchieri ovviamente non è cambiato, come la disinfezione al termine di ogni seduta di tutta la poltrona. Invece, per quanto riguarda le mascherine a uso del dentista, oggi vengono adottate le FFP2 per avere una protezione maggiore rispetto a quelle chirurgiche».
Come ci si può accertare di avere a che fare con un professionista iscritto all’Ordine?
«Basta andare sul sito internet dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri e consultare l’Albo, che è a disposizione di tutti».
Alessandra Ricco
Francesca dice
Grande Gabriele! Complimenti per la semplicità delle risposte!!! E stranamente anche la nostra figura è menzionata più volte… Grazie?