Tommaso Guido racconta il suo approccio con la medicina tradizionale cinese e le sue applicazioni
«Mi sono approcciato alla Medicina Tradizionale Cinese perché l’ho sempre avuta “in casa”, a partire da mio padre agopuntore. In questo modo ne ho potuto cogliere i benefici, comprendendo il suo utilizzo così da aiutare, con un approccio alternativo, chiunque ne avesse bisogno». Tommaso Guido, 31 anni, fiorentino, oltre a lavorare come infermiere in area critica si è specializzato anche in medicina tradizionale cinese. Tommaso spopola sui social, dove è seguitissimo, con all’attivo 36mila follower su Instagram (raggiunti in soli 4 mesi) e quasi 10mila su Tik Tok.
«Sin da bambino mi piaceva fare massaggi per gioco a mio padre, questo mondo mi ha sempre affascinato – prosegue -. Dopo la laurea in infermieristica mi sono iscritto a un master in lesioni cutanee. Nell’occasione ho incontrato infermieri esperti in linfodrenaggio oltre che in medicazioni avanzate. È stato allora che ho maturato l’idea che più tecniche applicate con lo stesso scopo potessero dare risultati maggiori. Così mi sono iscritto al corso triennale di massaggio Tuina presso la scuola di agopuntura di Firenze». Questo tipo di massaggio si effettua sia su specifici punti tramite la digitopressione sia lungo diverse zone del corpo, puntando al riequilibrio energetico dell’individuo trattato.
Massaggio cinese Tuina: alcuni esempi dei problemi da trattare
«La medicina tradizionale cinese nasce come preventiva e non curativa – spiega Tommaso Guido -. Nella maggior parte dei casi le persone non sono abituate a prevenire ma si attivano solo quando hanno un problema da risolvere. Quando pratico il mio massaggio su un paziente cerco di equilibrare il suo organismo, mettendo in moto il suo metabolismo grazie alla reazione che si genera a partire dal punto trattato. Un trattamento, dunque, utile non solo a chi ha problemi muscolari ma anche a chi ha bisogno di riassettare l’equilibrio fisico. Molte persone si rivolgono a me per farsi trattare sciatica, sintomi allergici, prurito o sinusite. Negli ultimi anni sono aumentati i pazienti da trattare per sintomi di acufene post Covid. In questo caso specifico – spiega – vado a trattare tre punti strategici del corpo (uno sul braccio e due sulla testa). Il trattamento deve essere continuativo per 10 minuti e 10 giorni consecutivi, puntando alla riduzione dell’acufene e dunque al miglioramento della qualità di vita del paziente. Che poi è l’obbiettivo di questo massaggio e anche della mia prestazione professionale».
Alessandra Ricco
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