L’Ordine chiede che venga ascoltata la richiesta della lettera aperta scritta dalle associazioni di categoria al Ministro Speranza
Carenza degli infermieri nelle Rsa. Opi Firenze – Pistoia rilancia l’allarme. A sollevare la questione erano state nelle scorse settimane Anaste, Agespi, Aris, Ansdipp, Uneba con una lettera aperta indirizzata al Ministro della Salute Roberto Speranza. Le associazioni di categoria del settore sanitario e sociosanitario evidenziano che la carenza infermieri potrebbe farsi più grave ora che alcune strutture sanitarie pubbliche stanno per assumere ulteriori infermieri anche per coprire la nuova figura dell’infermiere di famiglia e comunità.
«Parliamo dell’esodo professionale degli infermieri dalle nostre strutture verso gli enti del servizio sanitario regionale – si legge nella lettera -. Si evidenzia che, data l’estrema difficoltà a reperire sul mercato del lavoro tali professionalità, la conseguente mancanza di questo personale presso le nostre strutture, vista l’impossibilità di rimpiazzarlo, rappresenta un concreto pericolo di tenuta organizzativa con la conseguente ed inevitabile implosione del sistema delle cure extra-ospedaliere che creerà effetti nefasti nei confronti proprio del sistema ospedaliero. Per dirla in breve: se si tolgono infermieri alle Rsa, si toglie assistenza agli anziani fragili. E nessuno lo vuole, men che meno in pandemia. Nell’interesse comune della nostra comunità nazionale, chiediamo a Lei Ministro di intervenire con la massima urgenza per scongiurare tale scenario e per adottare tutte le azioni e misure utili affinché le Regioni e gli enti del servizio sanitario non procedano al depotenziamento degli organici infermieristici delle strutture socio sanitarie extra ospedaliere (come Rsa, Residenze Protette, Case di riposo, Centri di riabilitazione o strutture analoghe)”.
«La mancanza di infermieri nelle Rsa è un concreto pericolo di tenuta organizzativa del sistema – dichiara Danilo Massai, presidente dell’Ordine interprovinciale delle Professioni Infermieristiche Firenze-Pistoia – Sono necessarie decisioni coraggiose a livello regionale che prevedano azioni orientate alla formazione di nuovi professionisti nei contesti specifici, la liberazione del personale dipendente dal vincolo di esclusività e la regolamentazione dell’attività libero professionale oltre alla possibilità di attivare contratti di formazione lavoro per gli studenti iscritti al terzo anno del corso di laurea in scienze infermieristiche in pari con gli esami previsti dal piano di studio in modo da accompagnarli alla laurea già inseriti nel mondo del lavoro.
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