Il focus dell’Autorità di Bacino sul progetto Phusicos
Lucchesi sul progetto Phusicos: «esempio concreto di attuazione delle strategie ambientali del PNRR e del PTE»
Progetto Phusicos, i temi del workshop dedicato
Pianificazione, realizzazione e monitoraggio delle Soluzioni Basate sulla Natura attraverso l’esperienza maturata con il progetto europeo “Phusicos – According to nature”. Sono questi i temi che sono stati affrontati nell’ambito del workshop dal titolo “NBS: Soluzioni green per l’ambiente. Benefici e opportunità” organizzato dall’Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale. Un’iniziativa che, per la sua valenza,è entrata a far partedel programma ‘All4Climate – Italy 2021’: un ampio cartellone di idee, progetti e iniziative sul tema dei cambiamenti climatici lanciato dal Ministero della Transizione Ecologica e da “Connect4climate” della World Bank, con la partecipazione della Regione Lombardia e del Comune di Milano.
Il webinar tematico
Il webinar si è concentrato su come, attraverso i Piani di Gestione e la governance, le soluzioni basate sulla natura supportino l’erogazione di servizi ecosistemici e giovino alla biodiversità. Il progetto Phusicos, finanziato dal programma UE Horizon 2020 del quale è partner per l’Italia anche l’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale, nasce infatti con l’obiettivo di dimostrare l’efficacia di soluzioni basate sulla natura (NBS) nel mitigare il rischio idrogeologico, migliorare la qualità della risorsa idrica e i delicati sistemi di comprensori ambientalmente rilevanti, come quello toscano afferente al Lago di Massaciuccoli in provincia di Lucca.
Le dichiarazioni di Lucchesi
«E’ una grande soddisfazione che il webinar di oggi sia tra gli eventi “All4Climate” in vista della COP 26 che partirà il prossimo 31 ottobre a Glasgow in Scozia – ha detto Massimo Lucchesi segretario generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale Appennino Settentrionale -. Come ben evidenziato nel Piano della Transizione Ecologica (PTE), nessun Paese può pensare di affrontare le sfide connesse alla transizione ecologica da solo»
Le specifiche sulla situazione italiana
«L’Italia- ha continuato Lucchesi- trova un solido riferimento nella dimensione europea, che con la sua proposta di Green Deal ha consentito la creazione di un ambito comune per affrontare la transizione. Ciò, valorizzando le specificità dei vari territori. Inoltre, promuovendo ricerca e sviluppo e favorendo la diffusione delle migliori pratiche. Ancora una volta è importante dare spazio e risalto alle attività di pianificazione di gestione delle risorse idriche. Questo oltre che del rischio di alluvioni e alle sperimentazioni di misure green “non strutturali” portate avanti da questa Autorità in aree specifiche del territorio distrettuale».
Il commento sul progetto Phusicos
«Il progetto Phusicos, sviluppato a scala locale, si candida a pieno titolo ad essere una best practice a livello nazionale dell’approccio integrato che è alla base delle NBS e costituisce quindi già un esempio concreto di attuazione delle strategie ambientali del PNRR e del PTE – ha aggiunto Lucchesi -. In tutti questi Piani strategici nazionali è rimarcato, infatti, che in parallelo alla versione aggiornata dei Piani di gestione a fine 2021 diventa sempre più importante promuovere la progettazione di interventi in ottica di rinaturalizzazione dei terreni. Questo in aggiunta all’impiego diffuso di soluzioni basate sulla natura, per i quali serviranno finanziamenti ulteriori ben oltre il 2030. Questo è dunque il futuro che ci attende e al quale dobbiamo sin da ora lavorare tutti uniti: amministrazioni, università, start up, associazioni».
Gli altri interventi
Per l’Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale, sono intervenuti anche i dirigenti Marcello Brugioni, Isabella Bonamini e Serena Franceschini che hanno presentato rispettivamente il Piano di Assetto Idrogeologico (PAI), il Piano di Gestione delle Acque (PGA) e il Piano di Gestione Rischio Alluvioni (PGRA). A seguire, Nicola Del Seppia dell’ufficio Progetti Speciali dell’Autorità di Bacino e Vittoria Capobianco ricercatore del Norwegian Geotechnical Institute (NGI), hanno illustrato nel dettaglio il progetto “Phusicos – According to nature”.
Lo scopo del progetto Phusicos
Il progetto si è posto l’obbiettivo di sperimentare su larga scala la funzione e l’efficacia d’interventi di tipo naturalistico come le buffer strips, aree vegetate inserite ai margini dei campi coltivati al fine di limitare l’erosione del suolo e migliorare la qualità dell’acqua. Partner del progetto, che ha visto coinvolti anche gli agricoltori, due dipartimenti dell’Università di Pisa. Nello specifico si tratta di quello di Scienze della Terra e il Dipartimento di Scienze Agrarie. Alle opere si affianca un sistema di monitoraggio innovativo con sonde installate nei capifossi per monitorare i parametri dell’acqua curato dalla startup pisana Nexman.
Le dichiarazioni di Bini, Ginnecchini, Luppichini e Pasquetti
«Nell’ambito del Progetto Phusicos il Dipartimento ha attivato una sistematica campagna di indagini sulle caratteristiche dei terreni e delle acque superficiali e sotterranee – hanno spiegato Monica Bini, Roberto Giannecchini, Marco Luppichini, Francesca Pasquetti del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa -. Questa intensa attività basata sull’acquisizione di dati di campagna permette di incrementare le conoscenze sugli aspetti ambientali del territorio. Queston è un requisito indispensabile per tarare modelli evolutivi e individuare le migliori soluzioni per la gestione del territorio. Questo in considerazione dei cambiamenti climatici in atto. Obiettivo del monitoraggio è anche di monitorare gli affetti dell’utilizzo delle NBS sul sistema lacustre, aspetto molto importante per la futura pianificazione delle attività agricole».
Il commento di Nicola Silvestri
«La sfida – ha detto Nicola Silvestri del Dipartimento di Scienze agrarie dell’Università di Pisa -.lanciata dall’UE con il Green Deal (divenire il primo continente del pianeta climaticamente neutro entro il 2050) passa anche da una rilettura delle tecniche e delle scelte messe in campo dagli agricoltori». Ha continuato poi dicendo che all’interno del progetto Phusicos sono testate alcune soluzioni agronomiche (agricoltura conservativa, inserimento di fasce vegetate lungo i bordi dei campi). Queste possono contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici a scala globale e anche alla risoluzione delle problematiche del lago di Massaciuccoli, a scala locale. «La valutazione- ha concluso- della effettiva percorribilità di tali tecniche potrà dunque favorire l’affermazione di sistemi colturali più sostenibili all’interno del comprensorio di riferimento».
Le conclusioni di Mannini e Giacomelli
«In ambito scientifico, Nexman si occupa di progettare e realizzare sistemi in grado di rilevare gli andamenti di parametri chimico fisici rilevati direttamente dal terreno, memorizzare i dati a frequenze stabilite e trasmetterli al cloud, dove saranno resi disponibili ai vari utenti per lo scarico e l’analisi remota», ha spiegato Alberto Mannini, presale manager di Nexman.«La nostra azienda si occupa di vari aspetti innovativi, ma in tutti i casi siamo molto attenti al riflesso ed all’impatto che la nostra attività ha sulla società – ha aggiunto Franco Giacomelli, direttore tecnico di Nexman -. Per questo motivo abbiamo accolto con favore l’idea di sfruttare l’innovazione per mitigare il rischio idrogeologico. Il Lago di Massaciuccoli è un’oasi naturalistica di rilevanza internazionale. Sapere che la nostra tecnologia può aiutare l’Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale a monitorare e migliorare la qualità della risorsa idrica ci riempie di orgoglio».
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